I piccoli appena nati sono spesso afflitti dal singhiozzo. Raramente questo disturbo li infastidisce in modo particolare e, al contrario degli adulti che lo sopportano con difficoltà, non sembrano mostrare alcun disagio. I neonati e i lattanti, anche con il singhiozzo, proseguono a dormire con tranquillità.
I singulti non impediscono al piccolo di respirare bene e la sua vita scorre come al solito, tra una pappa, qualche coccola e delle salutari dormite. Il singhiozzo neonati rientra tra gli eventi che si possono considerare come fisiologici e, nella maggior parte dei casi, l’episodio va incontro a una risoluzione spontanea nell’arco di pochi minuti.

Inoltre, man mano che il piccolo cresce, il singhiozzo diventa sempre meno frequente. Ma da cosa dipende il singhiozzo? Il singhiozzo neonati, così come quello degli adulti, è causato dalla contrazione involontaria del muscolo che separa l’addome dal torace, il diaframma. Questa contrazione, associata con la veloce chiusura delle corde vocali, dà luogo al caratteristico suono stridulo del singhiozzo. Tuttavia, ancora oggi, non è stato chiarito che cosa, esattamente, inneschi questo meccanismo.
Qualche rimedio anti-singhiozzo
Nella maggior parte dei casi, dal momento che come si è detto il singhiozzo neonati è un fenomeno fisiologico, si può tranquillamente aspettare che l’episodio si risolva da solo senza che sia necessario intervenire. Se invece il piccolo sembra accusare fastidio o il singhiozzo dura troppo a lungo è possibile mettere in atto una serie di accorgimenti che favoriscono la risoluzione del problema. Se il singhiozzo si presenta mentre si sta allattando il bambino, si può interrompere per un attimo il momento della pappa e, con delicati colpetti o massaggi sulla schiena, si può cercare di far fare il ruttino al bebè.
Attenzione, invece, a non dare colpi bruschi o eccessivamente forti. La soluzione del ruttino facilita l’eliminazione di eventuali gas intestinali che sono spesso fra i principali colpevoli della contrazione del diaframma e del singhiozzo che ne consegue. Inoltre, dovendo mantenere dritto il piccolo per fargli fare il ruttino, viene anche favorito il rilassamento del diaframma. Nel caso il piccolo venga allattato artificialmente con il biberon è consigliabile, ogni 60/90 ml di latte assunto, sospendere la poppata per qualche minuto. Se, al contrario, il neonato è allattato al seno, si può favorire l’emissione dei gas intestinali a fine poppata o al momento del passaggio da un seno all’altro. In alcuni casi il singhiozzo, anziché presentarsi al momento della poppata, fa la sua comparsa in altri momenti della giornata. In questo caso è consigliabile proporre il ciuccio al bambino.
Il diaframma, quando il neonato succhia, tende infatti a rilassarsi facilitando la scomparsa del singhiozzo. Nel caso che il neonato o il lattante risulti infastidito e disturbato dal singhiozzo è consigliabile fare ricorso a prodotti completamente naturali e innocui in grado di attenuare eventuali disagi intestinali.
Normalmente si tratta di prodotti antispastici e lenitivi formulati con camomilla, melissa, anice, finocchio, malva o zenzero che aiutano la digestione, favoriscono l’eliminazione dei gas e regolarizzano la motilità gastrointesinale. Sicuramente da evitare, invece, alcuni vecchi rimedi popolari che consigliavano di spaventare il piccolo con un rumore forte oppure di somministragli sostanze acide come il limone o di soffiargli forte sul volto. Queste pratiche, impiegate per provocare un arresto momentaneo del respiro e il blocco del diaframma non hanno alcuna utilità e vanno evitate perché potrebbero causare dei danni.
Singhiozzo: come prevenirlo e quando preoccuparsi
Per cercare di prevenire il singhiozzo può essere utile cercare di mantenere tranquillo il bambino durante le poppate. Una buona soluzione è quella di anticipare leggermente il momento del pasto in modo che il neonato vi arrivi senza essere troppo affamato e quindi non si agiti e non pianga. Sempre a scopo preventivo è anche meglio evitare, dopo la poppata, stimoli motori eccessivi ed è bene mantenere il piccolo in posizione eretta per almeno una mezz’ora dopo il pasto. Il singhiozzo può essere anche fonte di preoccupazione? Si può chuedere il parere di un pediatra in questi casi:
- Dura a lungo ed è troppo frequente
- Disturba il sonno
- Il piccolo sembra molto agitato e infastidito
- Si presenta spesso dopo il primo anno di età