Si chiama Camillo Bortolato ed è un insegnante di decennale esperienza nella scuola primaria. A lui si deve l’invenzione dell’omonimo metodo Bortolato, o metodo analogico, che ha insegnato a moltissimi bambini “a far di conto”, come si diceva una volta.
Da sempre, la matematica, è una della materie più ostiche per tanti studenti di tutto il mondo. Si dice che spesso sia una questione di metodo e che le difficoltà maggiori sopraggiungono proprio in assenza di un metodo che renda la matematica semplice, o che faccia semplicemente comprendere tanti dei meccanismi che stanno alla base della nostra stessa vita di tutti i giorni.
Camillo Bortolato, col suo metodo analogico, ha voluto porre l’attenzione proprio sula semplicità e sul naturale istinto dei bambini nei confronti della matematica, teorizzando un metodo tanto semplice quanto dibattuto.
Cosa è il metodo analogico Bortolato
Il metodo analogico Bortolato fonda le sue radici e la sua ratio sull’apprendimento delle analogie e delle metafore, uno strumento potentissimo che ogni bambino utilizza nel momento in cui si confronta con qualcosa di nuovo da imparare e far proprio. La portata rivoluzionaria di questo metodo risiede proprio nel fatto che non si prefigge di portare al mondo della conoscenza matematica nuovi modelli teorici, ma riflessioni e considerazioni pratiche su ciò che circonda e fa parte della vita di ogni bambino.

Grazie a questo metodo che delle intuizioni dei bambini fa la sua vera bandiera, Bortolato ha voluto portare scuole e famiglie a riflettere sul fatto che un bambino impara proprio per intuizione. Oggi è frequente vedere, ad esempio, bambini che utilizzano con scioltezza strumenti tecnologici di cui nessuno gli ha mai spiegato nulla.
Il metodo analogico si basa sulla Linea del 20, che consente ai bambini di imparare i numeri già nei primissimi giorni di scuola ancor prima che gli venga spiegato tutto. Il bambino, servendosi esclusivamente del potere del proprio cervello, si avvicinerà alla matematica facendo operazioni in maniera intuitiva senza arrovellarsi sul concetto di conteggio o calcolo, che disperde energie e risorse portando quasi all’odio della materia matematica, come avviene in moltissimi casi.
Le mani e le dita, che simboleggiano i numeri, svolgono un ruolo importantissimo nel metodo Bortolato. Si parte da una visione totalmente istintiva, perché le dita sono il primo computer a cui i bambini hanno accesso, e si arriva alla combinazione per immagini delle dita delle due mani che non vuol dire altro che fare i calcoli seguendo però il sistema più immediato che hanno i bambini. Alla prima mano si aggiunge la seconda, o si sottrae, si sperimenta il concetto di numero composto da altri numeri, si muovono le dita come a simboleggiare il continuo movimento di una materia rigorosa ma che si muove nel nostro cervello portandoci a soluzioni concrete: la matematica.
Perché la matematica, per un bambino è appunto questo: qualcosa che ha una soluzione alla quale si può e si deve arrivare nella maniera più istintiva e intuitiva possibile. Aggiungendo o sottraendo numeri come se si muovessero le dita delle mani.
Quando si può utilizzare il metodo?
L’impiego del Metodo Analogico secondo Camillo Bortolato si può applicare anche con bambini in età prescolare a patto però che abbiano espresso questo desiderio.