Come togliere il ciuccio: le strategie per aiutare il bambino a non farne più uso

Togliere il ciuccio ai bambini è probabilmente l’impresa più ardua che un genitore deve affrontare. Tuttavia, è qualcosa che prima o poi deve essere affrontata… Come si può agire per non far soffrire i bambini e non causare traumi? Come persuaderli a lasciare il succhiotto che adorano tanto? Scopriamo insieme come togliere il ciuccio senza turbare l’equilibrio dei nostri piccoli!

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Come togliere il ciuccio senza traumi

Il ciuccio per i bambini è qualcosa di rassicurante, di gratificante, da cui non vorrebbero mai separarsi, proprio come la mamma, che vogliono sempre accanto.
Ecco che lo tengono per dormire e subito dopo mangiato lo acchiappano per succhiarlo, come se da quell’oggetto uscisse una bevanda gustosa!

Ma è possibile togliere il ciuccio senza traumi? Per cominciare, bisogna tenere presente due cose fondamentali:

  • bisogna scegliere il momento giusto: il momento giusto per togliere il ciuccio al bambino è subito dopo il compimento del primo anno di età.
    Inoltre, bisogna accertarsi che la scelta cada in un momento in cui il bambino non sta attraversando altre nuove esperienze che potrebbero turbarlo, come ad esempio, il passaggio dal pannolino al vasino o magari l’ingresso all’asilo
  • mostrarsi affettuose ma decise: è inevitabile che il bimbo pianga all’assenza del ciuccio, ma bisogna essere forti, anche se molto affettuose, e non cedere ai primi pianti.
    Sarà importante, quindi, circondare il piccolo di attenzioni ma tenere duro e resistere fino a quando non avrà passato questa fase
  • coinvolgere chi si occupa del bambino: la scelta di togliere il ciuccio dev’essere una scelta condivisa anche da chi si occupa del bambino durante la giornata. La sua linea di condotta dev’essere conforme a quella tenuta dai genitori.
    Fondamentale sarà istruire, quindi, chi si prende cura del piccolo sulla strategia scelta per togliere il ciuccio.

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Come togliere il ciuccio per farlo addormentare

Il momento in cui il bambino generalmente adora prendere il ciuccio è quando deve addormentarsi. Come fare per toglierlo? 

Iniziare facendo “sparire” il ciuccio certo non vale la pena, sarebbe una vera sofferenza per il piccolo. Un’azione graduale, invece, è senza dubbio preferibile per abituarlo all’assenza del ciuccio.

Il primo passo da fare per i genitori è quello di iniziare a togliere il ciuccio di giorno.

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Durante la giornata, infatti, è più facile abituare il bambino a rinunciare al succhiotto perché impegnato in altre attività.
Dunque, durante il gioco, le passeggiate al parco o le uscite è importante far capire al bambino che non è più necessario il ciuccio. Se piange bisognerà distrarlo con altri giochi o pupazzi portati con sé, così da avere qualcosa “alternativa” la cui presenza lo gratifica.

Un pupazzo, un orsacchiotto, un sonaglino, potranno suscitare la sua curiosità e togliergli dalla testa l’amato ciuccio. Anche in questo caso vale la regola di essere forti e di non cedere, altrimenti tutta la fatica fatta fino a quel momento sarà vana.

Anche quando fa il riposino pomeridiano bisognerà aiutarlo ad addormentarsi senza il ciuccio, magari cantando una ninna nanna o raccontando una favoletta che pian piano lo farà scivolare nel sonno.

E’ importante che capisca che lo amate e quindi anche in questo caso le attenzioni vanno moltiplicate. Inoltre, può essere utile gratificarlo con dei regalini per aver acconsentito a togliere il ciuccio, che lo faranno felice e gli faranno sentire meno la mancanza del succhiotto.

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Una volta superata questa fase sarà possibile iniziare a togliere il ciuccio anche la notte.
Se il piccolo, di giorno, avrà già rinunciato volentieri al ciuccio, non opporrà resistenza e si abituerà anche la notte a stare senza.
In caso contrario, sicuramente ci saranno pianti e malumori, ma mai cedere per non compromettere il risultato raggiunto.

Per facilitare questa fase, si potrà ricorrere magari a delle strategie:

  • convincerlo a fare cambio con qualcosa
  • inventare qualcosa come “il cane lo ha mangiato”
  • logorare il ciuccio e fargli vedere che non è più buono da mettere in bocca

Vi consigliamo di leggere anche un importante opuscolo del Ministero della salute (capitolo 2), che può essere utile per la gestione del ciuccio durante l’allattamento.

Strategie per togliere il ciuccio

Esistono diverse strategie per togliere il ciuccio ad un bambino. Le più utilizzare sono:

Una fatina ha portato via il ciuccio

Per convincere il bambino a togliere il ciuccio un modo ideale da attuare da parte dei genitori è quello di inventare qualcosa che faccia parte del suo mondo fantastico. Ad esempio, raccontare la storia della fatina dei ciucci che viene per portarlo via. Il bambino così inizia ad essere consapevole che dovrà disfarsi del ciuccio per regalarlo alla fatina. Quando lei lo porterà via gli lascerà un dono, che ovviamente bisogna fargli trovare accanto al cuscino al risveglio.

Rendere il ciuccio meno gradevole

I bambini generalmente non amano i sapori sgradevoli e quindi, se il ciuccio comincia ad essere aspro o brutto non lo vorranno più. Provarlo a passare nel limone oppure nell’aceto può essere una buona idea per fargli perdere l’abitudine del ciuccio.

Avvisare il bimbo di ciò che sta per accadere

Abbastanza efficace è la strategia di porre il bambino di fronte ad un evento che avverrà a breve: ad esempio, ditegli che fra tre giorni il ciuccio scomparirà e che da quel momento dovrà farne a meno. Non si tratta di una scelta, ma di qualcosa che dovrà accadere senza che nessuno possa fare nulla. Quindi, non state chiedendo il permesso, ma lo state avvisando che ciò che dite accadrà.

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L’efficacia di una strategia rispetto ad un altra dipenderà, sicuramente, dal carattere del bambino ma la chiave per togliere il tanto amato ciuccio sarà sopratutto l’amore e la fermezza da parte dei genitori.

2 Commenti

  1. [Togliere il ciuccio ai bambini è probabilmente l’impresa più ardua che una mamma deve affrontare.] Ma che presupposto sarebbe questo? Io sono un padre e sono arrivato a questa pagina cercando un aiuto per affrontare questa impresa. Quando usciremo dal medioevo? Rivolgersi solo alle mamme è una pessima figura per chi professa l’educazione dei bambini.

    • Riccardo, ci spiace se la cosa l’ha offesa, abbiamo cambiato anche la prima frase, tuttavia se avesse letto l’articolo interamente non soffermandosi solo alla prima riga, avrebbe notato che è sempre rivolto ai genitori e non alla mamma. Comunque abbiamo modificato anche quella parte, ma ci creda noi non siamo nel medioevo. Le basta leggere il nostro blog per cambiare idea 😉

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