La ripetizione dell’esercizio e la libera scelta

Un altro elemento tipico della concezione montessoriana è la tendenza a fare distaccare un’interpretazione mistica/catartica dell’educazione sensoriale da un fondo positivo.

Ciò che interessa nell’educazione montessoriana è la concentrazione. Essa rappresenta quasi uno stato di “rapimento”: isolando il bambino dal mondo che lo circonda, la concentrazione riesce a condurlo verso una particolare attenzione dell’esercizio che svolge, tanto da calmarlo e distenderlo spiritualmente.

È in questo stato di rapimento che il bambino ripete un gran numero di volte lo stesso esercizio e soddisfa la sua fame di attività. L’esercizio nutre e non stanca: il bambino esce da esso rinnovato e accresciuto nelle forze spirituali.
La dott.ssa Ester Ruggiero, esperta pedagogista del Metodo Montessori, ce ne parla in maniera più approfondita.

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La ripetizione dell’esercizio volto alla costruzione della personalità umana

La “ripetizione dell’esercizio” può far pensare ad un fatto meccanico e automatico. In realtà, per Maria Montessori è il segno di certezza che l’attività del bambino è sciolta da ogni scopo esterno ed è impegnata, invece, nell’opera ben più decisiva della costruzione della personalità umana.

La pedagogista marchigiana con gli esercizi ha di mira lo sviluppo interiore e non il semplice perfezionamento dei sensi e dei movimenti come fenomeno di adattamento all’ambiente.

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Un esempio descritto dalla stessa Montessori

Per spiegare meglio questo fenomeno, la Montessori racconta l’attività di una bambina di circa tre anni che vede esercitarsi nell’infilare e nello sfilare i cilindretti negli incastri.

Nella sua opera di osservazione del bambino, la Montessori vede in questa bambina un profondo interesse nell’esercizio: senza alcun progresso né in rapidità, né in abilità nello svolgimento, essa continua comunque a ripeterlo con la massima concentrazione.

La Montessori allora vuole mettere alla prova questa concentrazione: prima fa muovere e cantare gli altri bambini, poi prende delicatamente la poltroncina con sopra la bambina in questione e la sposta sul tavolino.

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Né i rumori, né lo spostamento fanno interrompere il suo esercizio: la bambina continua a ripeterlo portandosi il gioco sulle ginocchia.

La bambina ripete l’esercizio per ben 42 volte. Quando si ferma, sembra uscita da un sogno: ignara di ciò che è successo intorno a lei, si risveglia felice e sorridente.

La bambina è in quell’età in cui l’attenzione è instabile e passa da cosa a cosa senza potersi fermare. Eppure, era accaduto un episodio di concentrazione dove l’Io si era sottratto a tutti gli stimoli esterni.
Quella concentrazione è accompagnata da un movimento ritmico della mano.

Simili fatti si ripetono. E ogni volta i bambini ne escono come persone riposate, piene di vita e colme di serenità.

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La libera scelta del bambino nell’ambiente

Il carattere dell’esercizio sensoriale è confermato dal fatto che questo è scelto liberamente dal bambino che ha sua disposizione una grande varietà di materiali.

La libera scelta allarga il raggio dell’esercizio:

  • il bambino va personalmente a prendere, nelle apposite credenze basse, il materiale che risponde ai suoi bisogni interiori del momento
  • il bambino ripone il materiale al suo posto dopo averlo usato

Inoltre, la libera scelta offre all’insegnante una ricca fonte di osservazione sulle particolari tendenze e capacità psichiche infantili.

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Autrice: Dott.ssa Ester Ruggiero Pedagogista, Formatrice e Titolare di un Nido Famiglia e di una Scuola dell’Infanzia Montessori, a Roma


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