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Le neuroscienze confermano che i bambini, nei primi anni di vita, apprendono facilmente grazie ad esperienze significative che annoverano sul piano fonologico, relazionale, sintattico e grammaticale. Sono stati creati, proprio sulla base di queste loro grandi capacità d’apprendimento, dei percorsi di accostamento verso una lingua straniera.
Percorsi di accostamento nelle scuole
Realizzare un modello pedagogico-educativo racchiude un grande impegno nell’organizzazione di una scuola, poiché l’educatore o l’insegnante devono creare appositi percorsi ad hoc per i bambini.
Per fare in modo che questo modello si configuri è imprescindibile un idoneo e funzionale percorso di formazione del personale scolastico ed educativo.
Una sfida futura è stabilita dalle Indicazioni nazionali per il curricolo “La lingua materna, la lingua di scolarizzazione e le lingue europee in quanto lingue dell’educazione contribuiscono a promuovere i diritti del soggetto al pieno sviluppo della propria identità nel contatto con l’alterità linguistica culturale” MIUR,2012, P.27
Se realizzato, questo tipo di programma di scolarizzazione permetterà ai bambini di liberare un’ulteriore parte di se stessi, favorendo una condizione di relazione e integrazione tra culture diverse.
Un approccio alla lingua plurimo
Oggi l’insegnamento della lingua straniera è quasi sempre standardizzata su strada unidirezionale, distaccata dalla cultura che l’ha generata.
La didattica futura dovrebbe spostarsi verso nuovi orientamenti all’apprendimento delle lingue, approcci definiti “plurimi”.
Questo tipo di avvicinamento mira al consolidamento e alla costruzione di competenze plurime: l’alunno viene incoraggiato ed appassionato alla conoscenza di una “linguistica culturale” incrementando, così, il proprio bagaglio in entrambe le parti.
Per consolidare questo nuovo percorso di accostamento alla lingua, partire dai servizi della prima infanzia, come il nido, risulterebbe un importante investimento per il futuro.
Percorsi di accostamento alla lingua nei nidi
Il nido d’infanzia è un servizio educativo che sostiene e collabora con le famiglie alla crescita e formazione dei bambini di età compresa tra i 3 mesi fino ai 3 anni.
L’esperienza che si sta perfezionando negli anni, per quanto riguarda la gestione dei nidi d’infanzia, ha consentito di definire un piano di ricerca per migliorare i principi educativi.
Questo piano di ricerca ha concesso maggiore qualificazione nei sistemi educativi investendo, così, sul futuro delle nuove generazioni.
L’avviamento di un “ Progetto Trilingue” vede un accrescimento di approcci alla lingua e alla conoscenza, in tutti gli ordini scolastici, e la formazione di personale scolastico ed educativo.
L’obiettivo è far vivere la consapevolezza di una relazione educativa naturale, significativa e quotidiana.
Inoltre, per i più piccoli, l’obiettivo è di avvicinarli alla lingua attraverso una relazione privilegiata.
Tramite questo progetto, i bambini che hanno come riferimento emotivo-affettivo la figura dell’educatore, beneficiano dall’avere accanto una figura qualificata che quotidianamente e fluentemente accosta alla lingua madre la lingua inglese o tedesca.
Come promuovere l’accostamento linguistico ai bambini
Per promuovere un accostamento linguistico ed incoraggiare il bambino verso l’apprendimento di una lingua straniera, possono essere proposte:
• semplici immagini: che raffigurino animali o oggetti quotidiani
• il Kamishibai: una forma di narrazione “teatrale” che ha origine in Giappone
• i silent book: libri illustrati privi di parole ma che prendono forma attraverso le illustrazioni
Tali proposte possono, ovviamente, essere estese nell’ambito familiare coinvolgendo così anche i genitori nel progetto.
Le lingue straniere scelte nei sistemi scolastici
I sistemi scolastici trentini hanno privilegiato la lingua inglese e tedesca sulla base di vari principi formativi e didattici. Tutti gli educatori hanno, pertanto, una ottima conoscenza ed un ottimo parlato di queste due lingue.
Scopo di questo progetto è anche quello di capire ed individuare un percorso educativo linguistico più diretto, concreto ed efficace per i bambini.
Un esempio, è quello di attuare dei momenti di routine, ben definiti, ove svolgere delle attività che accostano i bambini alla lingua. In questi “rituali” viene favorita e sostenuta coi bambini una comunicazione del tutto spontanea, senza la richiesta di ripetizione a memoria.
Autrice
Laura Paternuosto – Pedagogista di formazione e attualmente educatrice presso i servizi all’infanzia. Esperta in Evoluzione Delle competenze Pedagogiche