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La lezione in tre tempi è un tipologia d’insegnamento che serve a sviluppare il linguaggio del bambino.
Introdotto nel metodo Montessori risulta essere una tecnica molto efficace che può essere esercitata ai bambini già da molto piccoli.
Scopriamo in che cosa consiste questa famoso metodo d’insegnamento.
L’utilità della lezione in tre tempi in casa e a scuola
La lezione in tre tempi ha una finalità ben precisa:
– sviluppare il linguaggio del bambino
– arricchire il suo vocabolario
– far conoscere e associare i nomi degli oggetti
Attraverso questo tipo di lezione, il bambino infatti impara a riconoscere gli oggetti associandogli la giusta nomenclatura o a riconoscere ed associare il colore che hanno.
Ad esempio, imparare il nome “cucchiaio” associandolo all’oggetto stesso oppure imparare il nome “rosso” associandolo ad un foglio di questo colore
Da quale età si può praticare la lezione in tre tempi?
Già dai 9 mesi, la lezione in tre tempi può essere introdotta per far conoscere gli oggetti e arricchire il vocabolario del bambino.
Da quest’età, infatti, anche se il bambino non è ancora in grado di esprimersi a parole può comunque assimilare nella sua “mente assorbente” ciò che l’ambiente e noi adulti abbiamo da offrirgli.
Quindi, nel corso del tempo questa tecnica porterà grandi vantaggi ai bambini più piccoli che crescendo sapranno già riconoscere molti oggetti di uso comune.
Insegnare al bambino con la lezione in tre tempi
Caratteristica fondamentale di questo metodo d’insegnamento (come si può dedurre dal nome stesso) è la suddivisione della lezione in 3 tempi.
Scopriamo cosa avviene in ognuno di questi specifici tempi così da poter poi riproporre facilmente, anche da casa, questa lezione davvero efficace per lo sviluppo del proprio bambino.
1° TEMPO. Far associare all’oggetto il nome
In questo primo tempo l’adulto mostra singolarmente gli oggetti al bambino.
Presentando un singolo oggetto, l’adulto pronuncia il suo nome corrispondente parlando: molto lentamente, in maniera chiara e con voce forte.
Il bambino, in questo modo, ha la possibilità di percepire bene e chiaramente tutti i suoni derivati da quella parola.
Dopo aver pronunciato il nome dell’oggetto, l’adulto lo pone sul tappetino e lo lascia manipolare al bambino per tutto il tempo che gli occorre a studiarlo.
Solo quando avrà finito, l’adulto potrà presentargli un nuovo oggetto.
2° TEMPO. Far riconoscere il nome all’oggetto corrispondente
In questa seconda fase l’adulto deve controllare se il nome che ha pronunciato è stato ben associato all’oggetto mostrato.
Terminato di pronunciare e far manipolare tutti gli oggetti a disposizione, egli chiederà al bambino di riconoscere l’oggetto in base al nome che l’adulto pronuncerà.
Ad esempio: “Mi indichi il cucchiaio?”
Se il bambino si rivolgerà all’oggetto corretto, l’associazione sarà andata a buon fine.
Nel caso il bambino prendesse un oggetto diverso è importante che venga ripetuto il nome corretto dell’oggetto che ha preso anziché uno sgradevole “No!”.
Se, ad esempio, l’adulto ha pronunciato “cucchiaio” e il bambino ha preso invece una “forchetta” la correzione corretta è “Forchetta. Mi prendi il cucchiaio?”
La ripetizione e l’interrogazione ripetuta in questo metodo d’insegnamento è alla base dell’efficacia della lezione stessa.
3° TEMPO. Far acquisire l’associazione
Questo terzo tempo può essere rivolto solo ai bambini che già parlano in quanto consiste nel far pronunciare al bambino stesso il nome dell’oggetto che prende.
Quindi l’adulto, continuando la sua verifica di apprendimento del bambino, indica un oggetto e gli chiede: “Cos’è questo?”
Se il bambino dirà il nome corretto l’associazione della nomenclatura sarà stata raggiunta.
Prepararsi alla lezione in tre tempi
Per preparare questa lezione montessoriana sarà sufficiente munirsi di:
- 1 tappetino
- 3-4 oggetti di uso comune di vari materiali, grandezze e forme
- 1 sacchetto o 1 cestino dove tenere gli oggetti da mostrare
Per ottimizzare la lezione è necessario scegliere un luogo e una condizione priva di distrazioni per mantenere sempre accesa la concentrazione e l’attenzione del bambino.
Il ruolo dell’adulto nella lezione in tre tempi
Insegnare nel metodo Montessori prevede tre principi base che l’insegnante o il genitore deve seguire.
La lezione dev’essere:
- Essenziale: si deve presentare una lezione breve e concisa utilizzando il meno possibile parole inutili al fine della lezione stessa
- Esplicita: la lezione dev’essere proposta in maniera chiara e semplice limitandosi al raggiungimento del suo fine
- Obiettiva: al centro della lezione dev’essere sempre posto esclusivamente l’oggetto che si presenta
Per una buona riuscita della lezione altro fattore essenziale che bisogna sempre tenere in considerazione è la concentrazione del bambino stesso.
Quindi risulta fondamentale trovarsi in un ambiente circoscritto come ad esempio un tappetino in una stanza e un ambiente altrettanto privo di elementi che potrebbero distogliere l’attenzione del bambino: dai suoni che provengono dalla televisione, o della musica, anche il presentare troppi oggetti potrebbe distarlo dal fine della lezione.
Sono sufficienti 3 oggetti al fine di una buona lezione.
Successivamente se ne possono aggiungere dei nuovi ma gradualmente e sempre senza esagerare.
Proporre la lezione in tre tempi a casa
La lezione in tre tempi risulta quindi essere un metodo d’insegnamento molto semplice e facile da praticare anche in casa.
Con questa tecnica il genitore può proporre tantissimi oggetti di uso comune ma può anche presentare frutta, ortaggi, o attraverso dei giocattoli o delle immagini far associare i nomi degli animali.
Il bambino avrà così modo di arricchire il suo linguaggio e il suo vocabolario.
Ricordiamo sempre che:
“La comunicazione è alla base di qualsiasi relazione”