Il gioco euristico è un evoluzione del cestino dei tesori.
Creato sempre dalla famosa pedagogista Elinor Goldschimied è un’attività che mira alla scoperta degli oggetti da parte del bambino.
Proprio sulla base del suo principio pedagogico, è anche questo un gioco che abbraccia pienamente il metodo Montessori.
Rendere indipendenti i bambini col gioco euristico
La parola “euristico” deriva dal greco eurisko e significa letteralmente trovare, scoprire.
Basta pensare alla famosa esclamazione di gioia “Eureka, eureka!” per capirne pienamente il significato.
Ed il gioco euristico per il bambino è proprio così: “Eureka” una piena e vera scoperta.
Far fare al bambino il gioco euristico è molto semplice. Basta presentargli diversi oggetti di vita quotidiana e permettergli di studiarli e scoprirli da solo.
Ed è proprio questo lo scopo del gioco: rendere libero il bambino di fare le sue scoperte da solo!
Il ruolo dell’adulto nel gioco euristico
Seguendo il ruolo del maestro delle scuole Montessori: l’adulto deve essere breve, semplice e obiettivo nel presentare gli oggetti.
Dopo ciò deve lasciare il bambino libero di fare le sue scoperte individualmente senza interferire.
In questo modo permetterà al bambino di fare le sue prime “esperienze” da solo.
Scoprire la funzionalità degli oggetti stessi.
Il bambino potrà così sviluppare la sua curiosità, i suoi sensi, il senso di esplorazione.
Il compito dell’adulto è semplicemente quello di mettere a disposizione del bambino i diversi oggetti di uso comune.
Oggetti che devono presentare forme, colori e materiali diversi. Infine, compito più difficile, l’adulto deve lasciare libero il bambino di agire e manifestare la sua spontaneità senza intervenire.
Lasciamo i bambini pienamente liberi di fare!
Il periodo adatto a proporre il gioco euristico
Il periodo dai 12 ai 24 mesi è quello più adatto per presentare il gioco euristico al bambino.
Qui il bambino, nel pieno del suo sviluppo sensoriale, ha bisogno sempre di continui e nuovi stimoli utili alla sua crescita.
Il gioco euristico rappresenta una delle tante attività che si possono proporre in questo periodo proprio per sviluppare tutti e 5 i sensi del bambino.
Infatti nella sua “scoperta” individuale, attraverso i diversi oggetti che proponiamo, egli potrà continuare a sviluppare il tatto, la vista, l’udito, l’olfatto e il movimento.
Inoltre è un gioco che sviluppa la sua concentrazione, altro fattore fondamentale per la sua crescita. Mediamente, il tempo massimo di concentrazione del bambino in questo gioco varia dai trenta ai quaranta minuti.
Gli oggetti da presentare al bambino
Pigne, mollette di legno, barattoli, tappi di sughero , anelli per le tende, cucchiai e cucchiaini, spugne naturali, pietra pomice, palline varie, nastri di vari tessuti… Sono tantissimi gli oggetti che si possono mostrare!
Basta mantenere oggetti di uso comune della vita quotidiana e diversificarli sempre per forma, colore, suono, materiale e consistenza.
Quindi è importante presentare diverse tipologie ma all’interno di ogni tipologia presentare più pezzi di uno stesso oggetto che si diversifica per dimensioni o colori, per esempio.
Si possono presentare molti oggetti tutti insieme ma è importante mantenere sempre un ordine preciso per non confondere il bambino.
Basta, infatti, suddividerli per tipologia in vari cestini o contenitori.
Inoltre nel presentarli è bene dare tipologie di oggetti che si possono collegare tra loro come ad esempio, i nastri con gli anelli delle tende.
Il bambino sicuramente proverà a far passare il nastro nell’anello associando i due oggetti.
Nelle scuole vengono proposte, in media, dalle 12 alle 15 tipologie di oggetti dove per ognuna vengono preparati circa 30 pezzi e più di diversi colori e dimensioni.
A casa si possono selezionare tranquillamente meno categorie con all’interno anche la metà dei pezzi. Questo perché a casa il bambino è solo a giocare mentre nelle scuole gioca l’intera classe quindi bisogna presentare una quantità di oggetti che sia sufficiente per tutti.
Riordinare sempre i giochi è parte del gioco
Una volta che il bambino avrà terminato le sue scoperte dovrà riordinare anche da solo tutti gli oggetti. Dovrà riporli in autonomia nei vari contenitori.
Riordinare, infatti, è una pratica molto importante per la pedagogista Elinor Goldschimied come per Maria Montessori.
Infatti, nel metodo Montessori, riordinare è tanto fondamentale quanto giocare.
E’ un principio che viene fatto praticare fin da subito. Lo ritroviamo già dalle primissime classi dei bambini più piccoli.
Ovviamente non dev’essere visto come un obbligo per il bambino, ma come una parte del gioco che si conclude.
La soddisfazione sul volto del bambino
Per giocare al gioco euristico il bambino ha bisogno di un luogo spazioso e tranquillo.
La sua cameretta e un comodo tappeto saranno perfetti per metterlo in una condizione di “perfetta concentrazione“.
Attenzione, infatti, a non distrarlo con rumori vari che deconcentrano: la televisione, la musica, il passare l’aspirapolvere…
Sarà proprio la sua concentrazione a portarlo verso la scoperta dei curiosi oggetti che ha difronte. E sempre la sua concentrazione lo condurrà verso l’eventuale associazione degli oggetti o verso il riconoscimento di due stessi oggetti con dimensioni o colori diversi.
Tutto questo, se fatto in completa autonomia, lo renderà veramente e pienamente soddisfatto!